Bentornati a tutti da Gioventù Morrese! Dopo una pausa, riparte la mia rubrica “Gli orizzonti di Morra”. Proseguendo il nostro viaggio iniziato con i Buulardi, oggi ci spostiamo nel cuore del paese: il quartiere di San Rocco.
Il rione San Rocco nasce da una serie di circostanze. Nel corso del '600, Morra passa da 1.200 a circa 3.500 abitanti verso la fine del '700. Dopo essere usciti praticamente illesi dalla peste del 1656, i morresi decidono di costruire una nuova chiesa dedicata a San Rocco, protettore del paese. Questa chiesa, edificata lontano dal centro storico, dà vita a una nuova zona abitata alternativa al vecchio borgo medievale di Teglia e Castello.
Un altro fattore importante è di tipo sociale ed economico. Nel 1618, i Caracciolo di Sant’Angelo vendono il feudo di Morra a Marco Antonio Morra. Il paese torna ad avere un feudatario che vive sul posto e il Castello – ormai chiamato “Palazzo” – torna a essere un centro di potere. Tuttavia, alla fine del '600, i principi di Morra si trasferiscono definitivamente nei loro palazzi di Napoli e Benevento. La loro assenza favorisce la nascita a Morra di una nuova borghesia, che cerca spazi propri: l’area scelta per costruire nuove abitazioni è a sud, nella zona di San Rocco.
Alla fine del '700, quindi, Morra si presenta così:
1. La popolazione aumenta molto, e con essa anche le abitazioni. Il centro storico si riempie fino all’estremo. La conformazione del paese fa sì che molte case abbiano due ingressi, su strade a diverse altezze.
2. La zona di San Rocco si sviluppa con due tipi di case: quelle più umili, con uno o due vani al piano terra ("sottani") e uno o due al piano superiore ("soprani"), collegati da scale; e quelle più grandi, dei benestanti, costruite intorno a cortili interni, con molte stanze e magazzini.
3. Le zone nord e sud del paese vengono unite da un passaggio continuo di case lungo via Longobardi e via Ospedale, tipiche strade in salita, spesso a gradoni. Le strade principali sono in pietra.
La chiesa di San Rocco si trova nella piazza che porta il suo nome, nella parte bassa del paese. Dopo il terremoto, l’arciprete don Raffaele Masi si adoperò per farla diventare un tempio dedicato alle vittime del sisma. Aveva tre ingressi, ognuno corrispondente a una navata. Quelle laterali, più piccole, terminavano prima della centrale, per lasciare spazio alla sacrestia e al campanile, ai lati dell’abside. Venne costruita dopo la peste del 1656, come ringraziamento per essere stati risparmiati.
| Piazza San Rocco agli inizi del 1900. Da notare la chiesa di San Rocco con la forma originale. |
Infatti, la peste partì da Napoli e si diffuse nelle province: arrivò ad Avellino a maggio, peggiorò a luglio e calò a ottobre. In quei mesi, la popolazione calò drasticamente. Solo nel territorio dei Caracciolo ci furono 25.000 morti. Anche l’Alta Irpinia fu colpita duramente:
• Torella perse 700 persone su 1.200,
• Sant’Angelo dei Lombardi 1.000 su 1.750,
• Vallata 1.000 su 1.700,
• Guardia dei Lombardi 1.100 su 1.500,
• Lioni fu più fortunata con soli 50 morti su 750 abitanti.
• Solo Morra (850 abitanti) e Bisaccia (1.400) furono risparmiate.
Nella diocesi di Sant’Angelo e Bisaccia si passò da 9.250 a 5.200 persone. La peste colpì soprattutto i contadini, tanto che molti campi furono lasciati vuoti.
A Morra, la popolazione si preparò al peggio, ma con grande sollievo scoprì di essere stata risparmiata. Nei registri della baronessa Vittoria Morra si legge:
“Nel 1656 ci fu la peste. Anche se il paese fu graziato, ci furono morti nei dintorni. Si dovettero tenere guardie e per la paura della malattia si abbandonarono i campi, che furono devastati dagli animali. Non si seminò nulla.”
Si parlò subito di miracolo e si attribuì la protezione a San Rocco, che venne scelto come nuovo patrono. Per questo fu costruita una nuova chiesa fuori le mura, ma vicina al centro, attorno alla quale iniziò a formarsi un nuovo quartiere.
Anche se San Rocco si celebra il 16 agosto, a Morra la festa avviene il 23, cioè sette giorni dopo. Probabilmente per evitare la sovrapposizione con le feste dei paesi vicini, che spesso hanno mercati e fiere molto più grandi. Per esempio, a Lioni San Rocco fu proclamato patrono solo nel 1774, molto dopo Morra, con atto del notaio Vincenzo Ronca.
Nella stessa piazza, poco distante dalla chiesa, fu costruita la Guglia di San Rocco, completata attorno al 1852. I lavori furono eseguiti gratuitamente dalla popolazione. Le pietre vennero da una cava nei dintorni di Morra. Il monumento costò 341,96 ducati. La base quadrata misura 6,50 metri per lato, l’altezza totale è di 16,08 metri, di cui 2,80 appartengono alla sola statua.
| Piazza San Rocco oggi |
La statua è opera dello scultore napoletano Gennaro Calì e fu ordinata direttamente dal re Ferdinando II. Mancando una strada adatta al trasporto, arrivò a Morra solo nel 1880, quando fu completata una nuova strada.
Il terremoto del 23 novembre 1980 fece ruotare la statua su sé stessa. Fu quindi necessario restaurare il monumento. Il parroco don Raffaele Masi si impegnò per farlo smontare e ricostruire con una struttura interna in cemento armato.
Vicino alla Guglia c’era la chiesetta di San Nicola di Bari, a destra. Era sotto il patrocinio della famiglia Zuccardi. La tradizione orale racconta che uno Zuccardi, sopravvissuto alla peste del 1656, curò una coppia di ricchi che lo ricompensarono lasciandogli tutta l’eredità, a patto che costruisse una chiesa dedicata a San Nicola. Da quel momento, il nome Nicola divenne ricorrente nella famiglia. Tuttavia, la chiesa fu costruita con pochi soldi e il campanile non fu mai molto stabile. Gli altari erano in pietra, e sopra l’altare principale c’era un quadro di San Nicola. Già nel 1910 la chiesa era sconsacrata e venne usata come alloggio per gli operai che stavano sistemando la Chiesa madre.
| Sull'estremità sinistra della foto si può notare la chiesa di San Nicola |
Dopo il terremoto del 1980, si decise di ricostruire l’area davanti alla chiesa di San Rocco: al posto della vecchia strada si creò una piazza, e la strada passò di lato, cambiando così l’assetto originario della zona.
| rione San Rocco Oggi |
link rubrica video:https://youtu.be/9SG1KDB7_jk
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