๐๐๐๐๐๐๐๐ ๐๐ ๐๐๐๐๐๐ ๐๐๐๐๐๐๐: a cura di Giuseppe Grippo
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81 anni fa, il 18/11/1943 una parte del popolo di Morra insorse per far valere i propri diritti e fu preso di mira il municipio, che venne incendiato.
Tra gli artefici di questa sommossa oltre ai popolani, fu accusato don Michele Gallucci, allora arciprete di Morra.
Facciamo perรฒ un passo indietro...
Dopo i fatti dell'8 settembre, il sud Italia fu per essere definitivamente liberato dal nazifascismo per mezzo degli anglo-americani.
Anche l'Irpinia venne liberata, dopo che gli americani bombardarono da Teora gli ultimi soldati tedeschi che erano rimasti a Morra e che continuavano la resistenza con l'aiuto di due cannoni posizionati ai piedi del monte Calvario.
Dopo la liberazione, si stabilรฌ nella vicina Sant'Angelo dei Lombardi un commissario americano, uomo di ampi poteri.
Nel frattempo a Morra non si viveva in un clima pacifico:
molti soldati morresi avevano perso la vita a causa della guerra e i contadini erano sull'orlo della sommossa.
Infatti con l'arrivo della guerra anche l' agricoltura aveva avuto delle restrizioni fatte dal "governo" di Mussolini e ciรฒ non andava certo a favore degli agricoltori.
Inoltre, a Morra vi era un segretario comunale che, secondo le fonti, era una persona al quanto scorbutica e odiosa, non ben visto dalla stragrande maggioranza dei morresi.
Quando magari i contadini andavano dal segretario per chiedere le varie transizioni che riguardava il grano ecc..., il segretario rispondeva loro con molta sfacciataggine, provocando l'odio dei morresi nei suoi confronti.
Don Michele Gallucci, sempre secondo le fonti, avrebbe pronunciato dal pulpito che a Morra sarebbe giunto il commissario americano da Sant'Angelo e che i morresi si sarebbero far dovuti trovare in piazza per far valere i propri diritti.
Quel giorno, in piazza si presentarono molte persone, ma del commissario neanche l'ombra, infatti non si presentรฒ.
Molti cittadini, non solo arrabbiati dal fatto che Don Gallucci li avesse presi in giro ma anche dall'odio che nutrivano nei confronti del segretario comunale, presero d'assalto il municipio, incendiandolo.
Nei giorni a seguire Morra fu luogo protagonista di continue sommosse e sparatorie tra i rivoluzionari e i carabinieri.
Don Gallucci fu accusato di aver fomentato la sommossa ma venne in seguito assolto dal tribunale.
Tuttavia egli si spogliรฒ dalla talare per aderire fermamente al Partito Comunista Italiano.
Scrisse anche un libro di influenza di estrema sinistra, "Se il tempo fosse giustizia".
Morรฌ nel febbraio 1980 all'etร di 69 anni.
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